giovedì 7 aprile 2016

Il meraviglioso viaggio del mio orsetto Pop

Finalmente ti vedo, fermo lì sulla mensola come se fossi al binario in attesa di un treno che ti porterà chissà dove, insieme a tanti altri tuoi compagni di attesa e forse anche di viaggio.
Chissà quando partirai, cosa ti aspetta, quante mani curiose e annoiate ti toccheranno, sfoglieranno e poi rimetteranno lì dove ti hanno preso pensando che non sei degno del loro interesse o della loro raffinata e ricca biblioteca.
Ma tu lì, immobile, continuerai a sorridere a chiunque ti passi davanti con la tua aria sbarazzina e il tuo rossetto fucsia a buon mercato.
Il tuo aspetto colorato e pop nasconde un'anima oscura, le tue storie sono ricche e a tratti profonde, vorresti dirlo a tutti ma non puoi. Non hanno ancora inventato le copertine parlanti.
Quindi ti limiti a sfruttare le armi che hai a disposizione, il tuo sex appeal e la tua immagine colorata e variopinta.
Ti prendo in braccio e ti cullo un po' tra le mie mani, ti sorrido e ti rassicuro, convinto del fatto che prima o poi andrai a stare in una casa bella e luminosa in cui sarai felice e potrai condividere con il tuo nuovo padrone tutto quello che hai da dire.
Per un attimo sono tentato di prenderti e portarti a casa con me, non ci sarebbe luogo più sicuro per te di quello in cui sei nato. Ma poi penso che sarebbe sbagliato, che il senso della vita è proprio quello di gettarsi tra le sue braccia ad occhi chiusi, un tuffo nel vuoto. Un salto nel buio.
E poi chissà quali miracoli ti aspetteranno se correrai il rischio.
Quindi mi allontano, scelgo un altro libro da portare alla cassa, ti faccio ciao con la mano quando sono sicuro che nessuno mi veda e me ne vado senza voltarmi indietro.
Buon viaggio piccoletto mio, spero soltanto che non decidano di usarti come paraspifferi per qualche finestra malandata.

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